Ensemble ArTmonie | Colori del sentire | 24 sett 2012
“Colori del sentire” di l’Ensemble ArTmonie.
Il gruppo l’Ensemble ArTmonie nasce dal desiderio di amici operanti in diversi contesti artistici di condividere, di quando in quando, le loro esperienze di musicisti, artisti, poeti. Forte è il piacere di intrecciare i diversi media espressivi, musicali, verbali, visivi, in un insieme unitario e complesso.
L’allestimento di alcune pagine di “Notes” (1998) dell’artista Marcello Aitiani, esposte su leggii da concerto, incorniciano la sala della musica di unTubo fornendo una scenografia particolarissima e prestigiosa ai musicisti Daniele Damiano (Primo fagotto della Berliner Philarmoniker), Antonella Gozzoli (Soprano), Guglielmo Pianigiani (Pianoforte) e alle letture del poeta Antonio Prete, di alcune poesie estratte dai testi autografi “Menhir” (2007) e “Se la pietra Fiorisce” (2012).
[print_gllr id=1670]
Colori del sentire
Con l’evento artistico “Colori del sentire”, il gruppo Ensemble ArTmonie intende presentare una “tessitura” di musiche, immagini pittoriche e scritture visive, poesia.
«Un’armonia che si coglie nel sentire la musica, la parola e il segno visivo nella loro singolarità, amplificata nella pienezza delle reciproche relazioni e di un pensiero complesso che sa unire razionalità e sentimento. Un’unitas multiplex articolata, armonica e non semplicemente caotica, cui il nostro tempo aspira.» (M. Aitiani).
▪ Le poesie di Antonio Prete, lette dall’autore, sono edite nei libri:
– Menhir, Donzelli editore, Roma 2007
– Se la pietra fiorisce, Roma 2012
▪ L’installazione visiva di Marcello Aitiani è tratta da “Notes”, libro-oggetto del 1998
Quest’opera s’iscrive nella grande tradizione che dal codice miniato medievale e dai libri del visionario poeta inglese William Blake giunge ai libri d’artista delle avanguardie storiche (futurismo, cubismo) e delle neo-avanguardie.
Notes è un libro-opera in copia unica, scritto manualmente dall’autore (china, gessetto e lapis), con parti dipinte (china, tempera e pastelli), collage ed una partitura musicale finale.
Anche la copertina è totalmente dipinta dall’autore con tecnica mista.
La pregiata rilegatura (contenitore dei singoli fogli numerati ed estraibili) è stata effettuata da Enrico Giannini dell’antica legatoria Giannini di Firenze, su progetto dell’autore.
Dal punto di vista dei contenuti l’opera è una sorta di commento a un precedente libro-oggetto dell’autore (Il libro dei 12 colori). Il testo è anche una riflessione sull’arte e sul suo rapporto con la musica attraverso la scrittura e il colore.
Ensemble ArTmonie
sintesi biografico-artistiche
Musica
Daniele Damiano
Formatosi al Conservatorio di Torino, è uno dei migliori fagottisti al mondo. Dal 1987 è Primo Fagotto della Berliner Philharmoniker.
Dopo il conseguimento della maturità classica, si è diplomato in fagotto presso il Conservatorio G. Verdi di Torino nel 1982 con il M° Vincenzo Menghini, ottenendo il massimo dei voti e la lode.
Nel 1981 ha fatto parte dell’orchestra mondiale Jeunesses Musicales e, nello stesso anno, ha ricevuto il Primo Premio rispettivamente nei concorsi di Stresa e Manta in Italia.
Dal 1982 al 1985 è stato Primo Fagotto nell’Orchestra della RAI di Torino e ha occupato la stessa posizione dal 1985 al 1987 nella Orchestra Sinfonica di Vienna.
In questi anni si è perfezionato sotto la guida del M° Milan Turkovic a Vienna e a Salisburgo.
Daniele Damiano ha eseguito concerti solistici con tutte le orchestre sopra menzionate, così come con diversi complessi sinfonici e cameristici in tutta Europa e si dedica con regolarità anche alla musica da camera.
Oltre all’attività cameristica regolarmente svolta con diversi gruppi interni alla Filarmonica di Berlino quali l’ottetto a fiati, i Philharmonische Solisten e l’ Haydn Ensemble Berlin, collabora regolarmente con svariati altri solisti in Europa e oltreoceano. Nel 1993 è stato invitato da Daniel Barenboim ad eseguire insieme a lui e ad altri musicisti della Chicago Symphony Orchestra i quintetti di Mozart e Beethoven con il pianoforte. La registrazione che ha fatto seguito al concerto è stata premiata con il prestigioso Premio Grammy come migliore esecuzione cameristica nel 1994.
Dal 1992 al 1994 è stato professore di fagotto al Conservatorio Mozarteum di Salisburgo, e ha tenuto corsi di perfezionamento in svariate città europee, in Giappone e in Australia.
È stato docente all’Accademia Chigiana di Siena.
Antonella Gozzoli
Inizia nel Gruppo Polifonico “Madrigalisti Senesi”, di cui diventa voce solista; con questa formazione effettua numerose tournée in città italiane, europee e a New York (concerti nella Cattedrale di S. Patrick, Columbia University, Facoltà di Teologia di Yonkers, Dipartimenti di Musica del Bronx e di Brooklin), partecipa a programmi RAI (“Voglia di Musica” di Luigi Fait) e alla 40° Settimana Musicale Chigiana con la Messe de Notre-Dame di Machault diretta da René Clemencic. Presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze si Diploma in Canto nel 1992 sotto la guida di Renata Ongaro conseguendo, nello stesso anno, anche la Laurea in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Siena. Fin dagli anni del Conservatorio partecipa a numerose manifestazioni musicali sia come solista che come componente di Ensamble vocali: si ricordano la partecipazione al Festival “Opera Barga 1988″, a concerti per le celebrazioni mozartiane del 1991 e per quelle rossiniane del 1992, con repliche della Pétite Messe Solennelle eseguite in varie città italiane; esegue inoltre come solista, accompagnata dall’Orchestra degli allievi del Conservatorio, lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti e quello di Pergolesi. A questo periodo risale anche la collaborazione con il gruppo vocale Homme Armé di Firenze specializzato nello studio del repertorio vocale antico. Conclude il ciclo degli studi musicali nel 1994 conseguendo con il massimo dei voti il Diploma in Musica Vocale da Camera sotto la guida di Liliana Poli, continuando poi l’approfondimento sia del repertorio operistico che da camera attraverso corsi di perfezionamento e stages tenuti da insegnanti di prestigio internazionale. Svolge prevalentemente attività concertistica, con repertorio cameristico che spazia dal genere Oratorio fino alla musica contemporanea, collaborando con diverse formazioni orchestrali. Intensa è stata anche la sua attività svolta presso il G.A.M.O. di Firenze (Gruppo Aperto Musica Oggi) nelle cui programmazioni concertistiche ha eseguito opere in prima assoluta nonché l’Op. 15 di Arnold Schoenberg Das Buch der hængenden Gærten. Con un programma dedicato all’Ottocento tedesco ha conseguito il Premio speciale della Giuria alla prima edizione del Concorso liederistico “Leggio d’oro” (Firenze 1996) mentre nel 2001 ha ottenuto il 3° Premio al Concorso Nazionale per giovani musicisti “Città di Massa”.
Guglielmo Pianigiani
Diplomato in Pianoforte nel 1983 presso il Conservatorio «L. Cherubini» di Firenze, nel 1991 ha ottenuto al «Cherubini» il Diploma in Clavicembalo con il massimo dei voti nella classe della Prof.ssa A. M. Pernafelli, frequentando poi il corso del M° Gilbert presso l’Accademia Musicale Chigiana. Nel dicembre 2006 si è laureato, con il massimo dei voti e la lode, in Musica Vocale da Camera con il M°. De Lisi (Conservatorio «Cherubini»). Ha tenuto e tiene concerti, come solista o in formazioni cameristiche, in Italia e all’estero. Nell’estate del 1996 è stato accompagnatore al pianoforte per il Corso speciale d’Opera (La traviata, Manon Lescaut) dell’Accademia Musicale Chigiana con i Maestri Bergonzi e Alberti. Ha collaborato al clavicembalo presso la Scuola di Musica di Fiesole nel corso di Canto Barocco tenuto da M. Chance e nel corso di Musica d’Insieme con Bettina Hoffmann. Ha tenuto recitals e concerti con M.Olivero, T.Fabbricini, V.Mariconda, U. Stiehler, J.Neumann, O.Spies. Ha seguito vari corsi di perfezionamento sul lied tedesco (Accademia «Hugo Wolf») e sulla mélodie francese (a Tours) con F.Le Roux, N.Lee, J.Cohen. Ha frequentato i corsi del CUBEC a Vignola (MO) nella classe della Prof.ssa Paola Molinari in collaborazione con gli stages di Mirella Freni.
Si è laureato in Lettere nel 1989; è Dottore di Ricerca in Italianistica. Vincitore del concorso nazionale a cattedre per titoli ed esami, ha insegnato nei Conservatori di Brescia-Darfo B.T. e di Trieste. Attualmente è titolare della cattedra di Letteratura Poetica e Drammatica presso il Conservatorio «G. Nicolini» di Piacenza, dove insegna anche Storia del Teatro Musicale, Forme della Poesia per Musica, Letteratura Teatrale Comparata e Drammaturgia Musicale per il Biennio Superiore di Specializzazione. Dall’A.A. 2001-2002 è professore a contratto di Storia della Musica e di Musicologia ed Editoria Musicale presso l’Università per Stranieri di Siena. Nel luglio 2003 e nel luglio 2004 ha preso parte alla Settimana Musicale Senese in qualità di Maestro Collaboratore e di Palcoscenico in alcune opere di Marco Betta e di Azio Corghi. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni (articoli, recensioni, cd, video) dedicate al rapporto fra letteratura e musica. Ha curato la revisione critica dei libretti del Geloso sincerato e dell’Amor mugnaio di Giuseppe Nicolini per il Teatro Municipale di Piacenza in collaborazione con la Fondazione Toscanini. Nel luglio 2007 ha ricevuto, con il soprano Francesca Paiola Arena, il Premio speciale per la migliore interpretazione di un lied di Wolf al XIII Concorso Internazionale «Seghizzi» di Gorizia.
Poesia
Antonio Prete
Nato a Copertino, nel Salento, ha studiato, dopo la maturità classica, a Milano, laureandosi in lettere e perfezionandosi in filologia moderna (con frequenti soggiorni di studio a Parigi). Ha insegnato per alcuni anni nei licei classici e scientifici. È poi ordinario di Letterature Comparate nell’ Università di Siena. E’ stato visiting professor e ha tenuto cicli di lezioni e seminari in molte Università straniere (tra queste, Paris III e Paris VIII, Montpellier, Canterbury, Salamanca, Brown University e Yale). Ha partecipato, come redattore o assiduo collaboratore, a riviste filosofiche e letterarie: tra queste “Per la critica” , “aut aut”, “Il piccolo Hans”. Dal 1989 dirige la rivista “Il gallo silvestre” che ha per campo d’intervento e di studio il linguaggio della poesia, osservato in relazione con gli altri linguaggi e saperi. I suoi studi di comparatistica sono stati accompagnati da un’attività di traduzione e sono stati affidati a una scrittura che ha cercato di proporre la forma dell’ “essai”, del frammento critico, del dialogo tra critica e narrazione.
Campi d’indagine costante, sin dai primi studi, sono stati Leopardi, Baudelaire, le forme della rappresentazione delle passioni nel linguaggio romanzesco e poetico. Gli studi leopardiani, tradotti in altre lingue, muovendo dal saggio Il pensiero poetante (prima edizione 1980), sono approdati al recente Finitudine e Infinito (1998); i numerosi studi su Baudelaire (tra questi il volume L’Albatros di Baudelaire, 1992) sono stati accompagnati dalla traduzione metrica delle Fleurs du mal, lavoro al cui espletamento tuttora attende; le indagini sulle passioni hanno avuto per oggetto in particolare la nostalgia (studiata nel passaggio da malattia a sentimento) e l’ amore (studiato soprattutto nelle forme proprie della scrittura romantica). S’è occupato anche della tradizione -teorica e poetica- cosiddetta simbolista, alla quale ha dedicato il volume Il demone dell’analogia (1986), e della natura, della sua rappresentazione nel linguaggio della poesia, tema al quale ha dedicato il libro Prosodia della natura (1993).
Altri campi delle sue ricerche: lo studio del linguaggio poetico, delle sue tecniche, delle sue relazioni con gli altri linguaggi; lo studio della traduzione (teorie, storia, interpretazioni); lo studio dei classici della letteratura italiana (in particolare Dante, Petrarca e il petrarchismo, Boccaccio, Michelangelo poeta, Tasso, De Sanctis, Croce) e della letteratura francese (in particolare Montaigne, Mallarmé, Valéry, Proust, Gide, e, tra i contemporanei, Char, Jabès, Blanchot). S’è anche occupato della poesia italiana contemporanea (Caproni, Luzi, Zanzotto). Oltre a Baudelaire ha tradotto testi della Dickinson, di Mallarmé. Rimbaud, Verlaine, Valéry, Rilke, Celan, Jouve, Machado, Neruda, Alberti, Char, Jabès, Bonnefoy .
Contributi dell’autore all’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche e numerosi interventi radiofonici a RAI – Radio 3.
Pittura – arti visive
Marcello Aitiani
Conseguita maturità classica e laurea in giurisprudenza, sviluppa studi e concrete attività nel mondo delle arti e della musica con numerose esposizioni, spesso connesse a musiche e a testi poetici, in vari Musei e Gallerie, in Italia e all’estero
È stato docente a contratto di Semiotica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze e di Educazione all’immagine, presso l’Università di Cagliari. Ha tenuto corsi integrativi all’insegnamento di Psicologia Ambientale, Facoltà di Psicologia di Firenze, su temi quali Arti, bellezza e qualità ambientale.
In quest’ottica sistemica ha maturato esperienze e collaborazioni con pittori e scultori, con artisti della Poesia visiva (come L. Caruso); con musicisti; architetti; con scienziati, tra i quali Enzo Tiezzi; con poeti come Mario Luzi e Antonio Prete. Linea portante nella sua attività è dunque il dialogo tra arte, scrittura, musica; tra arte e nuove tecnologie; tra arte, architettura e ambiente.
Fra le rassegne d’ arte, scrittura, musica possono ricordarsi (a titolo esemplificativo): Scritture p/neumatiche, Studio Morra – Napoli (1986); Improvvisazione libera, Museo. Pecci – Prato (1990), a cura di G. Chiari; – Sine aesthetica sinestetica, Galleria Avida Dollars – Milano (1991),. presentazione a cura di G. Dorfles, V. Accame, G. Ciavoliello, L. Pignotti; Caos e bellezza, Palazzo Serra-Gerace – Genova (1991, a cura di O. Calabrese; Ascoltare l’immagine, Palazzo Medieco – Seravezza, Lucca (1996), a cura di M. Bentivoglio; – Musica e no, S. Maria della Scala – Siena (1998), a cura di E. Miccini; -Imago Musica. variazioni visivo-musicali per una poesia di Mario Luzi, I.S.I.A. – Istituto Superiore del Design di Firenze (2004); Entropie e Armonie Museo d’Arte Contemporanea, San Gimignano (2006), etc.
Arte e nuove tecnologie: particolarmente significativa Nave di luce. Arte-musica-telematica (1990), realizzata (con la Divisione Musicologica del CNUCE/C.N.R.) tre anni prima del World Wide Web. Collegamenti telematici tra luoghi di città diverse (Conservatorio di Musica, Firenze – Magazzini del Sale, Siena – Palazzo Serra-Gerace, Genova). L’opera ha suscitato interesse anche nella critica e in riviste internazionali (quali “Leonardo. Journal of International Society for the Art, Sciences and Technology”) e in centri quali ICC-NTT di Tokyo. Evento speciale nel Festival internazionale delle arti barocche di Genova (1991) è stata anche inserita in MilanoPoesia-Festival internazionale di poesia, musica, video, performance, danza.
Arte architettura ambiente: tra le varie rassegne, possono essere citate: L’arte nella città, Triennale di Milano (1997) ), con scultori quali Yasuda Kan, Joe Tilson, Pietro Cascella, Giò Pomodoro, Daniel Milhaud, Venturino Venturi; Lasciarsi attraversare dalla natura (Certosa di Pontignano, 2004). Fra le realizzazioni più recenti si ricordano: vetrate e opere plastiche d’interior design per il nuovo complesso architettonico di Koningsoord (architetto Gert Grosfeld) in Arnhem – Paesi Bassi (2008 e 2009); Iridescenze, rosone di facciata del Duomo di San Gimignano (2003); pitture murali e vetrate per la Chiesa di S. Stefano della famiglia Tiezzi (Pacina – Siena, 2007); il rosone della Chiesa del Crocifisso – Santuario casa di S. Caterina in Siena (1994).