Classe ‘78, il chitarrista danese originario di Hillerod, già qualche anno fa è stato definito da La Vanguardia come il nuovo musicista europeo da tenere d’occhio per gusto e suono scintillante. Ploug, ha estensivamente suonato tra Europa, Brasile e Stati Uniti in veste di leader o come sideman, sia in solo che duo, in trio, sia con il Mikkel Ploug Group. Ha all’attivo 12 album pubblicati per importanti etichette come Sunnyside Records (USA) e Fresh Sounds New Talent (FR), ottenendo più di 2 milioni di ascolti su spotify con l’album “Alleviation”. Diplomato presso il Royal Conservatory di Copenhagen, città dove tuttora risiede, ha collaborato con i “Wowos” di Sean Carpio e con “Transatlantic” di Pete Robbins, con il quale ha avuto il privilegio di aprire i concerti del leggendario Wayne Shorter, ma ancor più va sottolineato il suo sodalizio in duo con il sassofonista Mark Turner, con il quale ha realizzato il disco “Faroe”, lavoro in co-leadership edito nel 2018 che è stato selezionato per i Grammy nella categoria Best Instrumental Jazz Album. Il tocco intimo e delicato caratterizzante, così come la visione onirica delle sue composizioni, sono la cifra che contraddistingue la sua estetica musicale, e che proprio la dimensione solistica – più di qualunque altra – è in grado di restituire al pubblico, e che proporrà in questa occasione.